Se dovessi descrivere te stesso, cosa diresti?
Un esteta che sogna avventure, curioso e il tutto condito
con due gocce di umorismo cinico. Insomma, quel
personaggio che non tutti digeriscono, nel bene o nel male 😉
Quando hai cominciato a percepire te stesso come artista?
Da molto piccolo, già verso i 6/7 anni, colori e fogli erano il
mio passatempo preferito. La consapevolezza effettiva è
arrivata quando alle scuole medie, nelle ore di educazione
artistica, venivo accusato dal docente di turno di essermi
fatto fare il lavoro da qualcun’altro. “Too good to be true!”
Cosa vuoi trasmettere attraverso il tuo lavoro?
Il mio lavoro trasmette più al sottoscritto che agli altri, o almeno ho la presunzione che sia così. È un lavoro che si basa sulla stratificazione e sul tempo come cicatrici che rimangono. Le cose belle e le risposte si trovano il più delle volte tra i difetti e gli errori.